Nomi, volti, mani, attrezzi da lavoro, si susseguono lentamente tra le pagine di questo libro, quasi a ripercorrere il viaggio compiuto dall’autore tra le tradizioni, i mestieri ed i saperi di questa profonda e antica Basilicata
(Robert Doisneau)
Un percorso che parte dall’entroterra lucano per raggiungere le coste ioniche e tirreniche. Il viaggio ne attraversa la terra, la indaga, ne coglie l’essenza, ripropone sfumature e contraddizioni, la racconta seguendo il filo che unisce l’opera al cuore e alle mani di chi la realizza.
Non solo pezzi di legno, ferro, pietra, rame e altro ancora, ma storie di vita, di passione, di coraggio e di impegno. Ecco cosa raccontano le immagini. Vito mola la preziosa balestra aviglianese, Tonina tesse centinaia di fili sull’antico telaio, Franco materializza sogni e fantasie, Vito e l’artista nostalgico che è in lui dona anima al legno, Antonio rievoca la “cupa” melodia lucana, Gerardo, preciso, ridisegna i volti col rasoio mentre la fisarmonica, impaziente, lo attende. Sono solo alcune delle testimonianze di una terra che non si arrende, che vince sul tempo, che supera la massificazione del prodotto e consente alla storia, ed alla tradizione, di rivivere quotidianamente.
In questi scatti è rappresentata la laboriosità tutta lucana attraverso quelle anonime, modeste e tenaci figure che hanno scritto la storia della vita rurale ed artigiana del territorio. Testimoni di un mondo autentico, i protagonisti sono interpreti di un idillio della memoria che lascia affiorare nell’osservatore un ricordo lontano o una sensazione familiare.
C’è musica su questa terra
che vibra e ti lascia vibrare,
è scritta tra i solchi delle rughe del tempo,
rianima armonie di gesti lontani.
I suoni qui si ascoltano con gli occhi
e le immagini titillano corde segrete.