In Fotografia quando, restringendo il campo d’indagine, si arriva a parlare di ritratto fotografico, la questione diventa più delicata. Il referente è, in questo caso, una persona fisica con cui l’osservatore entra in contatto: tra i due si intreccia un dialogo che rimbalza tra il presente della fruizione della fotografia e il momento dello scatto, attraverso l’oggetto fisico(o digitale) della fotografia. Il soggetto del ritratto si trova davanti ai nostri occhi, ma prima è stato oggetto per lo sguardo umano del fotografo e per quello meccanico dell’obbiettivo. Il ritratto fotografico, a differenza di un quadro che può avere un soggetto fittizio, sostiene con forza la reale esistenza passata della persona ritratta. Il soggetto – o “Spectrum,” secondo Barthes – afferma la sua presenza in un dato momento e in un dato luogo,e auspica di riconoscere nell’immagine riprodotta la sua essenza. Il nostro scopo è di entrare in empatia con la persona fotografata, di andare oltre le apparenze e svelarne i segreti più reconditi.
“Niente al mondo può essere paragonato al volto umano. E’ una terra che non ci si stanca mai di esplorare. Non c’è esperienza più grande in uno studio di quella di testimoniare l’espressione di un volto sensibile al misterioso potere dell’ispirazione, per vederla animarsi da dentro e poterla trasformare in poesia.”
Carl Theodor Dreyer